DIARIO DI VIAGGIO
DAY 0
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Meno 1.
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Mancano poche ore alla partenza, solo una notte ci separa dall'inizio della nostra avventura.
Ancora non riusciamo a credere che sia arrivato questo momento: niente più esami che ci perseguitano, libri che ci aspettano alla mattina appena sveglie, un caffè veloce e via, cercando di ritagliarci del tempo per organizzare questo viaggio.
Ora, finalmente, partiamo.
Domani all'alba BRR inizierà a macinare chilometri per noi, a cullarci durante le miti notti toscane, a sopportare le nostre risate e la musica a tutto volume aspettando il verde al semaforo. Chissà se avrà anche la forza di riportarci a casa.
Nella speranza di poter ispirare altri sognatori come noi e di rendervi nostri compagni di viaggio, vi salutiamo con la promessa di raccontarvi presto le nostre prime avventure.
Buonanotte sognatori!
DAY 1
Partenza da Treviso, Terrassa Padovana, Firenze
Siamo finalmente on the road.
Il viaggio non poteva iniziare meglio: già a pochi chilometri fuori dalla provincia di Padova un poliziotto con faccia sospettosa ci ferma ad un posto di blocco. Abbassiamo la musica, facce serie e affidabili e iniziamo a pensare alla supplica più efficace per evitare l'inevitabile multa per le 7 infrazioni in corso. In realtà scopriamo che il Barone Rosso Rampante dava solo nell'occhio e meritava una multa per eccesso di lentezza e arroganza in strada.
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"State andando in vacanza?"
"Sì siamo appena partite..."
"...buon viaggio ragazze. E accendete le luci di posizione"
*fiuu, scampate le altre 6 infrazioni*
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Dopo un bello spavento si prosegue senza intoppi. Pausa caffè con foto panoramica tra gli Appennini e si riparte.
Insomma, sveglia alle 5, un caffè al volo, partenza all'alba, Garmin fuori uso, unico telefono funzionante scarico, la solita playlist di Spotify anni '80, 7 ore di curve e una cartina salva-viaggio, arriviamo a Firenze.
Ringraziamo di cuore Catiuscia e la sua famiglia per l'ospitalità e la calda accoglienza nell'area di sosta Antica Etruria e per averci recuperato nella labirintica viabilità di Sesto Fiorentino.
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Ritroviamo Firenze più magica che mai nonostante i 32 gradi all'ombra e l'acqua termale nelle bottigliette. Dopo questo primo giro della città, nella quale torneremo domani mattina, andiamo a dormire.
Buonanotte viaggiatori!
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DAY 2
Firenze, Pogi (AR)
Passiamo la mattina a Firenze, dedicandoci soprattutto alla zona di Piazzale Michelangelo per salutare questa magnifica città dall'alto (raggiungibile con l'autobus 12 dalla Stazione Ferroviaria).
Quindi ripartiamo immergendoci nel traffico fiorentino, dal quale usciamo illese grazie all'abile guida di G(iulia).
Da qui proseguiamo in una delle strade più affascinanti percorse finora, una serpentina di curve tra i paesaggi mozzafiato della zona del Chianti. Di fianco a noi scorrono ulivi e vigneti, colorati dalla leggera pioggia che ci accompagna finchè non raggiungiamo la nostra meta di oggi: l'Agricampeggio Madonna di Pogi.
Questo agricampeggio è un piccolo grande angolo di paradiso fra le colline Toscane. Non appena si scorge il cartello in legno che indica l'ingresso si avverte l'aria di pace e serenità che regna in questo luogo. Il proprietario, Stefano, ha costruito un'incantevole chicca immersa nella natura, dedicata a tutti quelli che desiderano prendersi una pausa dal mondo in totale relax.
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Un tuffo nel lago e si conclude anche il nostro secondo giorno on the road.
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DAY 3
Pogi (AR), Arezzo, Cortona, Tuoro sul Trasimeno
Diamo inizio ad un nuovo giorno immerse in un'oasi di relax, tant'è che decidiamo di passare la mattinata all'interno dell'agricampeggio Madonna di Pogi, tra partite a ping pong, razzie nell'orto e un tuffo nel lago. Si riparte a ora di pranzo, direzione Arezzo.
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"Ho la sensazione di aver lasciato lì qualcosa"
"Il cuore?"
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Visitiamo il Duomo e la casa di Petrarca ad Arezzo, dopo aver passato 3/4 del tempo a contare fino a 10 e saltare per fare un autoscatto artistico. Risultato: 50 scatti, 0 foto passabili e 6 quadricipiti in fiamme. Quindi ci limitiamo ad entrare a far parte dell'infinita schiera degli sciocchi (semi-cit. Petrarca):
Quindi raggiungiamo Cortona, dove ai 6 quadricipiti in fiamme si aggiungono 6 glutei schiaccia-noci, per poterci godere un tramonto dall'alto e la meravigliosa vista del lago Trasimeno, nostra prossima tappa e luogo di pernottamento presso il camping Punta Navaccia.
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DAY 4
Chiusi, Chianciano Terme, Montepulciano, San Giovanni d'Asso
Il nostro quarto giorno di viaggio inizia con una serie di peripezie, tra cui il tetto del furgoncino che non collabora e una pioggia leggera che però non promette nulla di buono.
In tutto questo abbiamo appuntamento in mattinata all'Associazione Equestre Tre Laghi quindi ci improvvisiamo Speedy Gonzales e voliamo verso Chiusi. Arriviamo immancabilmente in ritardo, ma ci accoglie Thomas che, vedendoci provate, ci offre il caffè mancato.
Partiamo quindi, non senza qualche difficoltà, per un'escursione a cavallo che non dimenticheremo facilmente: passeggiamo per un'ora e mezza nel più grande vivaio d'Europa, avendo come panorama mozzafiato le colline della Val di Chiana.
La giornata prosegue nella piccola ma accogliente Chiusi, con una visita guidata al Museo Civico e Città Sotterranea, in cui oltre all'esposizione di numerosi reperti etruschi, si può ammirare un pozzo che dà accesso ad un lago di acqua di falda.
Quindi ci spostiamo a Chianciano Terme che nonostante la pioggia si rivela un piccolo borgo fiabesco che domina la valle, e per concludere in bellezza dedichiamo buona parte del pomeriggio a correre (nel vero senso della parola) tra i pittoreschi vicoli di Montepulciano, che oltre ad essere conosciuta per le numerose cantine e l'ottimo vino, è stata una delle location per le riprese del film New Moon, di cui decidiamo di riproporre uno spezzone [vedi video su Facebook, o anche no].
Stanche, umidicce e coperte di crini di cavallo, veniamo ospitate nel Camping Il Treccolo, un piccolo, dolce campeggio ai piedi delle colline della Val d'Orcia, quindi in una posizione strategica per visitare i meravigliosi borghi di questa zona, patrimonio dell'UNESCO.
La gestione è affidata a Manuel, che ribadisce la gentilezza e affabilità dimostrataci già dalla sorella Catiuscia nell'Area di sosta Antica Etruria a Firenze.
Ancora oggi un grazie speciale a queste persone che stiamo conoscendo nel nostro percorso e ci incoraggiano nella nostra impresa.
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DAY 5 (Il malocchio)
Bagni di San Filippo, San Quirico d'Orcia, Bagno Vignoni, Montalcino e Monticiano
Una giornata incerta già dall'inzio. Ci svegliamo tardi, sempre più umidicce, sempre più malaticce e senza più un filo d'aria respirabile in furgoncino. Solo in un paio d'ore dalla sveglia siamo fuori dal Camping Il Treccolo. Il programma del giorno era vario, interessante, frenetico. ERA.
Il tempo non promette per niente bene ma un sole debole nascosto dietro a nuvole cavalcanti ci illude di poter fare una capatina alle terme naturali di Bagni San Filippo. E così è stato. Ed è stata anche l'unica e ultima gioia della giornata. Arrivati in paese, scendiamo un breve sentiero sterrato e ci ritroviamo in un luogo idilliaco: rocce bianchissime e imponenti rigate dall'acqua termale a 37 gradi che crea ai loro piedi una serie di piscinette e cascatelle.
Giusto il tempo di immergersi, nella speranza di togliersi un po' di Peste Nera e malocchio di dosso, un cielo nero minaccioso ci esorta ad andarcene verso BRR che ci attende per proseguire con la nostra tabella di marcia (Mai 'na gioia n°1).
Ma dato che le sfighe non vengono mai da sole, poco dopo essersi messe in viaggio, uno strano "toc" seguito da qualcosa che rotola per strada ci fa volare dal meccanico a San Quirico d'Orcia con uno specchietto retrovisore in mano (Mai 'na gioia n°2).
Lasciamo BRR nelle mani esperte di (San) Francesco mentre noi visitiamo la cittadina. Torniamo a recuperare il nostro Barone risanato e nello spostare i bagagli il computer decide di fare bungee jumping fuori dalla sua borsa ammaccandosi (Mai 'na gioia n°3).
A stenti, stanche e a tarda ora ormai, si avanza verso Bagno Vignoni e infine verso Montalcino.
La città dev'essere bellissima, riusciamo a vedere di corsa il castello e qualche via del centro per poi scappare a gambe levate sotto il diluvio universale (Mai 'na gioia n°4). Zuppe e rassegnate decidiamo di evitare altri problemi e dirigerci verso l'Agricampeggio Le Fontanelle di Monticiano per rifugiarci dal malocchio.
A causa del buio che incombe, del temporale e della stanchezza decidiamo di affidarci a Google Maps che ci porta in una strada sterrata senza via di ritorno, senza un'anima viva. Solo noi e i lampi che illuminano il cielo a giorno (Mai 'na gioia n°5). Forse dovevamo dare ascolto all'allerta meteo.
"Oddio stiamo per passare sopra un fiume.."
"Finchè ci passiamo sopra.. il problema sarebbe passarci attraverso"
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La strada è ancora eterna perciò decidiamo nel frattempo di portarci avanti con il lavoro da blogger che, non pensavamo, ma porta via tanto tempo.
Non sappiamo, quindi, se la lista delle mai 'na gioia aumenterà ma nel frattempo vi diamo la buononotte sperando di arrivare, di mangiare qualcosa di caldo e rifugiarci dal mondo crudele.
Insegne che si prendono gioco di noi: "Oggi sarà il miglior giorno di sempre"
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DAY 6
San Galgano, Siena
​Siamo vive, non temete. In viaggio verso l'agricampeggio abbiamo rischiato di far fuori un Bambie che ci ha attraversato la strada, ci stava per scappare la Mai 'na gioia n°6. In tarda serata siamo arrivate, il tempo di mangiare un boccone e siamo crollate prendendoci una pausa dagli schermi luminosi, approfittando dello scarso segnale.
Abbiamo passato la mattina a toglierci lo strato di muffa che ci aveva penetrato le ossa a causa dell'umidità nei giorni precedenti: il campeggio è stato invaso da fili per stendere e sedie coperte di asciugamani e vestiti. L'agricampeggio Le Fontanelle è stato per noi un rifugio dal freddo e dalla pioggia. Offre un ampio spazio esterno dotato di diverse attrezzature per lo sport (per esempio pallavolo e tiro con l'arco) e giochi per i più piccoli ed un'altrettanto accogliente sala interna dove è possibile farsi da mangiare e ripararsi dalle fredde serate come quella appena passata.
Per ora di pranzo ripartiamo in direzione Siena. Tuttavia, per strada veniamo ispirate da delle rovine che si vedono in lontananza. Si tratta dell'antica abbazia di San Galgano costruita tra il 1218 e il 1288 dai monaci cistercensi, prima chiesa gotica in Toscana. Ammiriamo oggi ciò che resta in seguito a carestie, peste, saccheggi e un fatale fulmine che fece crollare il campanile sopra il tetto della chiesa.
Qui decidiamo inoltre di liberarci (anche se faticosamente) dal peso del malocchio che ci ha perseguitate nel corso del nostro day 5, riemergendo.
Dopo un immancabile caffè offerto dal nostro compagno BRR con vista sui colli e sull'abbazia, ripartiamo alla volta di Siena, in cui giriamo per circa mezzora alla ricerca di un parcheggio, rischiando di essere investite da un simpaticissimo esemplare di homo merdus che vuole a tutti i costi il nostro posticino.
Visitiamo Siena col tramonto, che ricopre la città di una luce spettacolare e passeggiamo tra le vie alla ricerca di un buon (ed economico) trancio di pizza, immaginando come sarebbe vivere qui: l'idea non ci dispiace affatto.
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DAY 7
San Gimignano, Volterra e Vada (Rosignano)
La sveglia suona per l'ottavo giorno e noi la ignoriamo ogni volta con maggior facilità. Caffè doppio e si riparte in direzione San Gimignano e Volterra. E' passata una settimana dalla partenza e noi ci caliamo sempre di più nella nostra parte di avventuriere affidandoci al nostro senso di orientamento, cartine e segnali stradali.
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Dopo una lunga e insidiosa ricerca di un parcheggio adatto "a quelli come noi" (cit. nonno per strada) visitiamo la città delle torri, in cui delle 72 torri originarie ne rimangono 16. Passeggiando in questa Manhattan del Medioevo ci viene voglia di filmare un cortometraggio a tema storico ma la tabella di marcia e la nuvola di Fantozzi che non ci abbandona mai ci impongono di raggiungere BRR nel lontano parcheggio.
La strada verso Volterra si rivela tortuosa ma decisamente panoramica, adatta ad una pausa pranzo in una piazzola di sosta con qualche foto a tema. Anche in questo caso la ricerca del parcheggio non risulta troppo semplice, insomma questi paesini toscani ci vedono ingrassate e hanno deciso di farci rassodare a dovere. Visitiamo l'Acropoli, la Cattedrale, la Fortezza Medicea e il Palazzo dei Priori, immergendoci totalmente nell'atmosfera medievale che si respira anche in questa piccola, sofisticata cittadina. Raggiunte nuovamente dalla famosa nuvola di Fantozzi decidiamo di imboccare la via per il mare, grazie anche al prezioso aiuto di un signore che, rigorosamente in tedesco, ci offre indicazioni per le manovre, alla faccia della Torre di Babele.
Stanche e bisognose di iodio, arriviamo a Vada (Rosignano), in provincia di Livorno, verso sera, in particolare al Camping Tripesce dove troviamo una calda accoglienza. Il campeggio si trova affacciato sul mare, a pochi passi dal centro cittadino: è pulito, ottimamente organizzato e offre ogni servizio, da 100 e lode. Queste caratteristiche rispecchiano la professionalità, la spensieratezza e l'allegria di chi lo gestisce e se ne occupa. Qui, dopo esserci opportunamente sistemate, ammiriamo uno dei tramonti più belli di questo viaggio: il sole si immerge nel mare davanti ai nostri occhi e non possiamo che ritenerci fortunate a vivere quest'avventura.
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DAY 8
Vada (Rosignano) e Pisa
Dopo giorni di viaggi ininterrotti a macinare chilometri per le strade e stradine della Toscana, ci prendiamo finalmente un giorno di meritato relax a Vada.
Colazione sulla spiaggia, "breve passeggiata" verso il centro cittadino che si rivela un'escursione di oltre due ore nel tentativo di trovare i prezzi più economici possibili: ben 20 centesimi risparmiati sul pane in cassetta. Fiere della nostra impresa decidiamo di ripagarci con un'uscita in pedalò, un pranzo in mezzo al mare, qualche tuffo e qualche ematoma in più.
Ma non è finita qui: ancora euforiche per i nostri 20 centesimi risparmiati, ci concediamo un altro caffè con vista mare e dopo aver abbandonato il fallimentare tentativo di abbronzarci, passiamo il pomeriggio a immortalare i nostri salti in giro per il campeggio.
E' giunta l'ora della partenza, uscendo dalla nostra piazzola con BRR ci salutano dei simpatici signori tedeschi ai quali probabilmente stavamo simpatiche o gioivano per la nostra partenza. Ci fermiamo a pochi chilometri da Vada, alle famose spiagge bianche di Rosignano Solvay, i Caraibi della Toscana. L'acqua trasparente e la sabbia bianchissima in realtà sono date soprattutto da depositi calcarei di carbonato e bicarbonato di sodio prodotti dalla vicina industria Solvay che però ci offrono un altro tramonto degno di questo viaggio. Dunque proseguiamo verso Pisa nel buio delle sere autunnali.
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DAY 9
Il nostro nono giorno di viaggio inizia alle porte di Pisa, nel Camping Torre Pendente. Ci troviamo a solo 800 metri dalla torre simbolo della città, e nonostante la tentazione di fare un tuffo nella piscina del campeggio sia forte, vinciamo la pigrizia e ci immergiamo nella vita frenetica del centro. Dopo una doverosa visita a Piazza dei Miracoli, con allegate foto mainstream (ma non troppo), sfiliamo lungo le vie verso l'Arno, che anche qui ci offre l'occasione per riposarci e ammirare uno splendido paesaggio cittadino.
Insomma, maciniamo chilometri a piedi (con tanto di complimenti dell'app S-Health) finchè i nostri stomaci iniziano a brontolare quindi ci dirigiamo verso il ristorante Numero Undici che ci è stato caldamente consigliato.
Il nostro progetto nasce dalla passione per i viaggi, le avventure, dalla voglia di scoprire luoghi sempre nuovi conoscendo persone, usanze e tradizioni, con semplicità e spinte dall'orgoglio che proviamo nei confronti del nostro Paese.
Qui al Numero Undici troviamo persone semplici, appassionate del proprio lavoro, che valorizzano i prodotti locali e sottolineano l'importanza della cucina. Delle persone con cui siamo entrate subito in sintonia e con un cuore grande quanto la fettona di torta che ha concluso in bellezza uno squisito pranzo in ottima compagnia.
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Sulla strada di ritorno verso il campeggio, con molta calma, deviamo per ammirare il famoso murales Tuttomondo di Keith Haring, realizzato nel 1989 sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant'Antonio, ad oggi il più grande presente in Europa (10 m x 18 m).
Un'altra mezzora di camminata e siamo al sottopassaggio nei pressi dell'agognata piscina. Brillantemente decidiamo di optare per una strada alternativa, attraversando cespugli, rovi e binari e scavalcando muri e cancelli, col rischio di aggravare le nostre già precarie condizioni fisiche. Risultato: 20 minuti persi per fare il doppio della fatica. Geniali come sempre.
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In piscina alla fine ci arriviamo, anche se provate, tuttavia il cielo inizia a coprirsi e addio al nostro progetto. Ci rincuoriamo preparandoci per la serata, che passeremo all'Osteria L'Artilafo, della Chef Antonella Breschi e del suo compagno di vita Bruno Cavallini.
Il locale si presenta un mix tra modernità e tradizione e rispecchia i piatti proposti: una rivisitazione in chiave moderna dei tipici sapori toscani e in particolare pisani. Dopo tre sensazionali portate, dall'antipasto al dolce, abbiamo il piacere di conoscere la Chef, una persona simpaticissima, affabile e alla mano che ha trasformato la sua passione nel suo lavoro. Chiacchieriamo solo una decina di minuti, che risultano sufficienti per farci innamorare di lei, come prima era successo per la sua cucina.
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[Post dedicato per scoprire di più]
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Rotolando verso BRR, evitando accuratamente strade alternative, diamo un ultimo saluto a Pisa riflessa sull'Arno.
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DAY 10
Pisa e Lucca
Ore 12: colazione.
Oggi siamo mattutine.
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"Caffè?"
"Sì"
"Sì"
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"Se andassi al bar a prendere tre brioches?"
"Sì"
"Sì"
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La mattina passa velocemente mentre noi tre bradipiamo e ci dedichiamo alla nostra attività da blogger. Ispirate dai piatti raffinati del giorno precedente ci impegnamo nella preparazione di bocconcini di pomodoro locale avvolti da fondue di piccolo formaggio sottile in crosta di pane sporcata di patè di piselli, insomma panini con pomodori vecchi, sottilette e piselli schiacciati con un coltello di dubbia provenienza.
Siamo tornate alla normalità.
Soddisfatte della nostra creazione partiamo in direzione Lucca, anche se per strada veniamo colpite da una nausea improvvisa e proprio non ci spieghiamo da cosa possa essere causata, tutt'ora rimane un mistero. Mah.
Parcheggiamo abusivamente davanti ad un supermercato fuori dalle mura e ci inoltriamo nel centro città. Vaghiamo tra piazze, vie e coloratissimi mercati, assaggiando anche qualche dolcetto locale. Terminiamo la visita con una passeggiata sulle mura, delle immancabili foto artistiche e qualche goccia di pioggia, sia mai che restiamo asciutte fino a fine giornata.
Abbiamo programmato di passare la notte all'Agricampeggio La Valle, dunque sfogliamo i nostri preziosissimi appunti e leggiamo la località da raggiungere: "San Giuliano Terme", con tanto di commento "Caspita, dobbiamo tornare indietro verso Pisa".
Dopo diverse manovre e destreggiamenti nel traffico e parecchi chilometri percorsi, torniamo all'ormai nota San Giuliano Terme e, in dirittura d'arrivo, per trovare la via ci affidiamo a Google Maps.
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L'arrivo a destinazione è previsto tra 23 minuti.
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"Ah"
"Ma che era, in PROVINCIA di San Giuliano Terme!"
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Dopo qualche imprecazione, riprendiamo la strada verso Lucca ma incrociamo un passaggio a livello che apprezza la nostra compagnia e ci blocca abbastanza a lungo da raddoppiare la durata del viaggio.
Ancora non soddisfatte del tempo perso, ci divertiamo con un paio di inversioni a U, sopportate pazientemente dal nostro compagno BRR, e raggiungiamo finalmente l'Agricampeggio La Valle. Ci accoglie Anita con un sorriso che scaccia il pensiero del temporale imminente. Non appena varchiamo il cancello di ingresso, capiamo che concluderemo il nostro viaggio al meglio, passando l'ultima notte in un piccolo bijoux​. Il camping è terrazzato, circondato dal verde, offre due stanze a totale disposizione degli ospiti (una per preparare da mangiare e ripararsi nelle serate più fredde e una lavanderia con tutto il necessario) e una piscina meravigliosa. Girando per i locali notiamo quadri e disegni a tema Westfalia che ci fanno sentire a casa e Anita ci fa assaggiare due tipi di miele di loro produzione, augurandoci una buonanotte in totale dolcezza.
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DAY 11
San Giuliano Terme (PI), Fabbriche di Vallico, Padova e Treviso
"E BRR c'è, e BRR c'è anche stamattina!"
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Il motore è caldo e si riparte verso Nord.
Intontite e un po' infreddolite, siamo immancabilmente in ritardo quindi sistemiamo velocemente e riprendiamo la strada. Nella fretta non riusciamo a renderci conto che questa è stata la nostra ultima mattina: l'ultima volta che abbiamo sistemato il letto, tolto le valige, nascosto inefficacemente il casino che troneggia in BRR da undici giorni, salutato l'ennesima persona splendida che ci ha offerto un'altra volta un posto sicuro e accogliente in cui passare le nostre notti Toscane.
Non ci pensiamo al momento, siamo troppo prese dall'idea di volare verso Fabbriche di Vallico, dove ci aspetta Simone del Toscana Adventure Team per una mattinata di canyoning.
La Toscana decide di salutarci nel migliore dei modi: il sole splende e scalda, nonostante sia il primo giorno di autunno, e noi ci facciamo portare da BRR verso una nuova avventura, sbagliando strada solo un paio di volte.
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Una volta arrivate, inizia la preparazione e "la parte più difficile di tutta la giornata": mettersi la muta. Si susseguono scene che rasentano il tragicomico, tra posizioni assurde e cadute imbarazzanti, finchè non riusciamo a chiudere quella maledetta zip e arriviamo al punto di partenza.
Dopo 5 minuti di camminata si apre di fronte a noi uno scenario incredibile: siamo in mezzo al bosco, coi raggi del sole che si infiltrano tra i rami, pace totale e rumore di acqua che proviene dal torrente nel quale tra poco ci tufferemo.
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Splash.
"E' geeeeelida".
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Iniziano così le due ore e mezza più avventurose, divertenti e a tratti decisamente comiche del nostro viaggio. Simone ci guida fra luoghi fiabeschi facendoci calare con la corda, tuffare e scivolare lungo il torrente. Saltare in queste piscine ghiacciate o scendere lungo le cascate con lui, grazie alla sua simpatia, tranquillità e ironia, sembrano la cosa più semplice del mondo, una passeggiata nel bosco.
Stanche ma con un sorriso a 32 denti salutiamo Simone, che ci ha regalato una perfetta conclusione di questo viaggio, mangiamo un panino al volo (strano) e ripartiamo.
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Direzione: casa.
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I cartelli stradali si susseguono per ore, passiamo tra montagne, colline, pianure, paesini sperduti e città trafficate, alternando momenti di malinconia a canti stonati (e decisamente rauchi). Il viaggio sembra eterno: dopo aver schivato gatti, nonnine in bicicletta, suore e mezzi di ogni tipo, raggiungiamo Terrassa Padovana e salutiamo Serena, non senza moine di ogni tipo, nonostante ci si riveda tra pochi giorni con l'inizio dell'Università.
Un'altra ora e mezza di viaggio in una strada in cui si alternano autovelox e gatti maledetti, e anche BRR arriva a casa.
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Galleria
Non scriveremo una conclusione di questo viaggio, tantomeno di questo blog. Non saluteremo e non faremo i ringraziamenti finali.
Sentirete ancora parlare di noi.
Questo viaggio ci darà occasione di scrivere, ridere e raccontare ancora per molto tempo, e come ogni esperienza che si rispetti ci ha già dato modo di ricominciare a programmare e soprattutto a sognare.
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A presto, sognatori.